Ancora una volta, uniti, attorno a lei..
Il 16 febbraio nella chiesa delle suore Salesie, si è svolta l’annuale celebrazione eucaristica per i medici e infermieri dell’Azienda Ospedaliera di Padova, presieduta da Padre Giuseppe, Superiore dei Padri Camilliani che operano all’interno dell’Azienda Ospedaliera, e accompagnata dal coro dello Spirito Santo di Rivadolmo, che con i canti ha reso viva, gioiiosa e solenne la celebrazione. È ormai da qualche anno che la celebrazione raduna il personale medico per un momento di preghiera dedicato al loro lavoro quotidiano di contatto con gli ammalati, perché esso diventi missione benedetta sotto lo sguardo e la protezione del Signore e della Beata Liduina Meneguzzi, che il 19 febbraio 1937 iniziò la sua preparazione infermieristica nell’Ospedale Civile di Padova, prima di partire per l’Africa. All’inizio della celebrazione è stato ricordato il carisma della Beata Liduina, sempre pronta ad assistere i bisognosi e mai stanca nel servizio agli ammalati, in cui riconosceva il volto di Cristo. “Sì, volentieri, subito” è il motto che accompagnava la sua vita. Il quadro su cui è riprodotta la sua figura nell’atto di presentare un pane è stata accompagnata all’altare e insieme alla lampada dei medici e infermieri ha accompagnato tutta la celebrazione. L’ingresso della Parola portata all’altare mentre veniva eseguito un canto di lode ha sottolineato il tema della prima domenica di Quaresima :”Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio” (Mt 4,4). La Parola diventa sostegno quotidiano per la nostra anima, accompagnando le nostre azioni, i nostri pensieri, la nostra intera vita. Nell’omelia Padre Giuseppe ha ricordato episodi della vita della Beata Liduina, posta ad esempio esemplare di una vita dedicata al servizio del prossimo. Un momento emozionante è stata la benedizione dei medici e infermieri con un segno di croce fatto sulle mani con dell’olio profumato, a sottolineare le parole che la Beata Liduina disse al medico che l’aveva operata: “Le sue mani saranno benedette”. E a distanza di anni, lui testimoniava che effettivamente sentiva come le sue mani fossero guidate da “un qualcosa di Soprannaturale” che guidava in bene prognosi anche infauste. Il segno è stato accompagnato dalla consegna ad ogni medico e infermiere di un’immagine della Beata su cui sono state riportate le parole che ella disse al chirurgo, perché la stessa benedizione possa accompagnare anche i nostri medici e infermieri nella loro missione ed essere portata attraverso le loro mani ad ogni ammalato: “Affidatevi al Signore, io vi accompagno con la mia preghiera” (Beata Liduina Meneguzzi).
Elisa Tramentozzi